Ralph Spaccatutto
Rich Moore in Disneyland
L'idea di un film incentrato sul mondo dei videogiochi circolava da molto tempo tra i reparti della Walt Disney Company. Già alla fine degli anni 80 esisteva un progetto il cui titolo di lavorazione era High Score. Poi, nei 90, si iniziò a parlare di Joe Jump e infine nei primi anni 00 il film era stato ribattezzato Reboot Ralph. Ma per giungere all'odierno Wreck-It Ralph fu necessario attendere che John Lasseter si insediasse al vertice dei Walt Disney Animation Studios. Forte della sua esperienza in Pixar, il nuovo leader portò lo studio in una nuova stagione creativa, esplorando diverse tecniche d'animazione e stili narrativi. Produrre un film ambientato in un sottomondo ludico, complementare a quello umano, avrebbe senza dubbio aggiunto un'inedita sfumatura "pixariana" alla filmografia WDAS. Gli ultimi progetti come The Princess and the Frog, Tangled e Winnie the Pooh avevano avuto un'impronta tradizionale, per cui scegliere di replicare il modello delle "società parallele" tanto amato ad Emeryville, significava deviare dal sentiero, almeno in apparenza. Lasseter però conosceva bene la storia Disney, e sapeva anche che queste formule non erano esclusiva di Pixar, ma facevano già parte del dna disneyano dagli albori. Molte geniali Silly Symphony come Music Land e Woodland Café avevano già coinvolto il pubblico nello sfizioso gioco dei parallelismi improbabili, per cui l'operazione non avrebbe fatto altro che restituire ai WDAS l'antico margine d'azione.
Molto più di rottura fu da parte di Lasseter il voler coinvolgere il suo ex compagno di studi al CalArts, Rich Moore. Le strade dei due si erano separate al termine della scuola, ma entrambi avevano osservato con grande rispetto la carriera dell'altro: mentre Lasseter attraverso Pixar era rimasto nell'orbita disneyana, Moore era invece diventato uno dei nomi di punta dello staff di Matt Groening, lavorando a molti importanti episodi dei Simpson e di Futurama, tra cui il famosissimo Roswell That Ends Well, in cui Fry diventa nonno di sé stesso. Moore era titubante all'idea di dirigere un film Disney, dal momento che temeva che il suo metodo di lavoro potesse risultare troppo diverso dagli standard dello studio. Tuttavia questa paura si rivelò infondata, e il regista riuscì a mettere il proprio talento al servizio del progetto, senza imporre la sua cifra stilistica. Coadiuvato da un team di nuovi sceneggiatori, che includeva la new entry Jennifer Lee, qui al suo primo apporto per lo studio che avrebbe più tardi ereditato, Moore si mise al lavoro sul progetto, arrivando al Wreck-It Ralph che conosciamo oggi. Nel fare questo rimpolpò le fila dei WDAS mettendo a disposizione dello story department artisti provenienti dal suo antico contesto, riuscendo ad amalgamarli con le preesistenti maestranze disneyane.
Importante in quest'ottica fu il coinvolgimento del veterano Mike Gabriel come direttore artistico, al fianco di Ian Gooding, altro celebre designer disneyano. Gabriel era stato animatore, coregista di The Rescuers Down Under e Pocahontas e artista dello sviluppo visivo di molti film da Home on the Range in poi. Suo era inoltre lo splendido cortometraggio Lorenzo e il nuovo suggestivo logo della Walt Disney Pictures. Una figura come Gabriel, il cui raggio d'azione spaziava in lungo e in largo nella storia disneyana, poteva essere ideale per gestire le inevitabili dissonanze stilistiche del film. Wreck-It Ralph prevedeva infatti un gran numero di scenari differenti, che richiamavano il feeling di giochi anche molto distanti dalla sensibilità disneyana. Il progetto aveva fin troppo potenziale e prometteva di mettere in scena idee di ogni tipo, molte delle quali ancora vergini, dato che Hollywood non aveva ancora iniziato a sfruttare a dovere questo tema. Senza contare la disponibilità di molte software house realmente esistenti a concedere i diritti delle loro vecchie glorie, per farle apparire nel film. Camei illustri come Sonic, Bowser o Zangief aiutarono a calare la storia del gioco in un contesto ludico reale, contribuendo a ricreare quella stessa fascinazione che nel 1988 era stata una delle caratteristiche fondanti di Chi Ha Incastrato Roger Rabbit.
Potenziare la Narrazione
Una delle prime cose che furono chiare allo staff è che il film non avrebbe potuto reggersi solo sull'esplorazione dei mondi videoludici, sulle citazioni e sui cameo dei personaggi concessi in licenza. Servivano figure in cui identificarsi, ed elementi narrativi universali, in grado di dire qualcosa anche a chi fosse estraneo all'argomento. Il worldbuilding avrebbe dovuto essere solido e riferibile, quindi si scelse di rappresentare i personaggi dei videogiochi come se fossero attori, chiamati ogni giorno ad interpretare un ruolo all'apertura della sala giochi, salvo poi staccare la sera. Il cast di Ralph Spaccatutto è composto in primis da individui, benché il codice del gioco definisca il loro posto nel mondo: quando a guidarli è il giocatore, perdono parzialmente il controllo delle loro facoltà motorie, ma rimangono lucidi e all'occorrenza possono resistergli. Inoltre alcuni di loro hanno una backstory inserita nella programmazione, un passato che sanno essere falso ma il cui ricordo ne influenza, loro malgrado, la sfera emotiva. Fanno eccezione alcuni predatori come mostri o insetti, ignari della propria natura fittizia e mossi unicamente dall'istinto. Ma per tutti gli altri si tratta unicamente di lavoro. Un lavoro che può anche non piacere.
Sebbene in un primo momento si fosse scelto Felix, l'eroe di un fittizio gioco anni 80, come protagonista della storia, ben presto il focus venne spostato sul suo "nemico" Ralph, un vandalo emarginato, insoddisfatto dell'etichetta che la società gli ha affibbiato. L'idea del villain stanco del suo ruolo, che va alle sedute di autocoscienza sognando di poter cambiare le cose, rappresenta un avvio decisamente brillante, e potrebbe reggere da solo tutto l'impianto narrativo. Tuttavia si decide di andare oltre e sfruttare l'insoddisfazione di Ralph come chiave di accensione per una vicenda più complessa e di ampio respiro. Una volta abbandonata la sua "casa", il coin op Fix-It Felix Jr., Ralph inizia a viaggiare negli altri giochi, facendo tappa nello sparatutto di ultimissima generazione Hero's Duty e approdando infine a Sugar Rush. Sarà in questo lezioso racing game anni 90 che il suo sviluppo come personaggio troverà compimento: specchiandosi nella piccola Vanellope, discriminata in quanto "glitch" e trattata da intrusa nel suo stesso gioco, Ralph troverà la motivazione necessaria per mettere da parte le sue rivendicazioni e far riabilitare la piccola.
L'arrivo a Sugar Rush sancisce l'inizio di un vero e proprio film nel film. Strutturalmente parlando, si ha quindi un lieve calo di ritmo: una volta giunti là, c'è un nuovo mondo da esplorare, nuovi personaggi da conoscere e un intrigo da svelare. Non stupisce quindi la scelta di dare alla versione giapponese del film direttamente il titolo del gioco, dato il tempo che gli si dedica. Ma lo scompenso dura poco e ben presto la narrazione riprende quota, snocciolando altre idee brillanti e puntando verso un climax finale epico ed emozionante. La verve di Moore nel film si sente: Wreck-It Ralph ha un umorismo sagace e graffiante, pur senza mai cadere nel cinismo gratuito, e ogni singola trovata sembrerebbe in grado di generare ulteriore materiale derivativo. Inoltre, per tutto il film si avverte una delicata tensione tra i collaudati codici disneyani, improntati ad una certa "estetica della chiarezza", e il desiderio di potenziare l'aspetto narrativo, puntando ad una maggior complessità. La scrittura di Jennifer Lee porta numerosi elementi di novità, che verranno mantenuti anche in molte opere successive: colpi di scena, cattivi a sorpresa, e una certa attenzione verso temi più intimisti. I WDAS entrano così in una stagione più coraggiosa, non priva di azzardi e stramberie, ma senza mai perdere di vista quei principi di storytelling su cui è stato costruito un secolo di storia.
I Mondi di Mike Gabriel
Wreck-It Ralph segna il ritorno dei WDAS alla CGI dopo la rivoluzione portata da Tangled. Eppure, pur incorporando molte delle recenti evoluzioni tecniche, non porta davvero avanti il discorso sulla figura umana iniziato con Rapunzel, se non in minima parte. Il cast è composto infatti da personaggi di videogame perlopiù fittizi, caratterizzati da stili anche molto diversi tra loro ma tutti tendenti alla caricatura. Fra i numerosi artisti dello sviluppo visivo coinvolti, si distingue la mano umoristica di Bill Schwab, il cui apporto per la creazione di Felix e Ralph è stato a dir poco fondamentale. Lo stesso vale per Vanellope e i corridori di Sugar Rush, il cui design risente dell'estetica kawaii di matrice nipponica, mista a qualche reminescenza di Alvin e i Chipmunks. Discorso a parte merita Re Candito, pensato come una sorta di interpretazione postuma del grande Ed Wynn, già voce del Cappellaio Matto di Alice e volto dello Zio Albert di Mary Poppins, e portato in vita seguendo fedelmente alcuni pencil test del grande Eric Goldberg. L'unico personaggio che sembra voler proseguire il percorso iniziato con Tangled è il sergente Tamora Calhoun, proveniente dallo sparatutto realistico Hero's Duty, il cui spettacolare design si deve proprio alla genialità di Glen Keane e Jin Kim. Un trattamento non uniforme è stato infine riservato alle numerose guest su licenza: alcuni design sono stati riprodotti fedelmente come Bowser e Sonic, mentre quelli sprovvisti di un modello poligonale recente, come Zangief, sono stati sottoposti ad una massiccia disneyzzazione, per uniformarli agli standard qualitativi WDAS.
Per quanto riguarda il design delle ambientazioni, Mike Gabriel si è trovato a dover tenere le redini stilistiche di un film per sua stessa natura molto difforme. Ogni gioco è stato infatti immaginato in modo autonomo, ed è figlio di un parto creativo ben distinto. Si comincia con Fix-It Felix Jr., uno degli scenari in assoluto più affascinanti. Ispirato ad alcuni classici Nintendo dell'epoca arcade o NES come Donkey Kong e Wrecking Crew, è forse quello su cui è stato fatto il miglior lavoro di "traduzione" visiva. La pixel art è la grande protagonista di questa porzione di film, specialmente all'inizio, quando osserviamo il cabinato da fuori. Ma anche dopo la vertiginosa carrellata che ci porta al suo interno, questi principi vengono spesso richiamati. Gli abitanti sono la riproduzione tridimensionale degli artwork adesivi che decorano il loro cabinato d'origine, e molti di loro si muovono a scatti per riprodurre il feeling 8 bit dell'epoca. Il condominio e il giardino circostante tendono a risultare squadrati e spartani: persino le nuvolette di polvere assumono un aspetto cubico. Eppure fu l’aspetto notturno di Central Park ad ispirare Gabriel, suggerendogli la giusta via per creare uno scenario attraente e scongiurare il rischio di rendere freddo e opprimente il gioco più importante di tutti.
Un altro elemento newyorkese che finì dritto dritto nel film fu la Grand Central Station, trasformata qui nella Game Central Station, la ciabatta che alimenta i diversi cabinati e che funge da hub di passaggio per ogni personaggio che voglia andare in visita fuori sede. L'idea di avvolgere l'ambiente in una luce eterea, dando ai buchi per le prese di corrente l'aspetto di gigantesche e luminose vetrate, fu del designer Ryan Lang, responsabile anche del look di Hero's Duty, il secondo gioco visitato da Ralph. Ispirato ad Halo, Gears of Wars e Mass Effect, lo sparatutto in questione ha un look volutamente ostile e respingente, in cui predominano le forme triangolari e una luce verdognola dall'aria tossica. Ad occuparsi dell'aspetto tecnologico fu Cory Loftis, già character designer per il mondo umano della sala giochi Litwak, ma il cui passato nello sviluppo visivo di videogiochi a tema si rivelò molto utile. Infine, il look del mondo di Sugar Rush si deve alla bravissima Lorelay Bove, che nel tentativo di trovare la chiave per rappresentare il gioco in cui lo spettatore avrebbe trascorso più tempo, decise di ispirarsi alle architetture di Antoni Gaudi, dopo un viaggio a Barcellona. Altre fonti di ispirazione furono il Mario Kart di Nintendo e con tutta probabilità la Silly Symphony The Cookie Carnival, ambientata in un mondo di dolciumi. La somma di tutta queste influenze portò alla versione giunta su schermo: un tripudio di colori e di forme attraenti, che valse alla Bove un ruolo sempre più ampio all'interno dello studio, fino ad assumere la direzione artistica di Encanto (2021).
Una Colonna Sonora Nascosta
Ralph Spaccatutto non è un musical, tuttavia ha al suo interno svariati brani musicali piuttosto interessanti. A firmare le strumentali troviamo il compositore Henry Jackman, che aveva già lavorato per Disney nel precedente Winnie the Pooh. Jackman qui dimostra una versatilità impressionante nel passare dalle sonorità del Bosco dei Cento Acri a quelle elettroniche del mondo videoludico. La partitura risulta molto originale, e riesce a comunicare emozioni forti, usando sia l'orchestra che i suoni sintetici in stile 8 bit. L'idea di non fare di Wreck-It Ralph un film musicale deve essere comunque arrivata ad uno stadio di sviluppo piuttosto avanzato, dal momento che sembra fosse già pronta una canzone dei coniugi Lopez, poi scartata. Il resto dei brani scritti per il film consiste soprattutto in musica intradiegetica, ovvero canzoni che fanno parte della colonna sonora dei diversi giochi e che possono essere ascoltate in sottofondo o durante i credits.
- Wreck-It Ralph (Main Theme). Se c'è all'interno della partitura di Jackman un brano pienamente estrapolabile e degno di considerazione è sicuramente quello che accompagna la sequenza in cui Ralph, dopo esser stato alla seduta dei cattivi anonimi se ne torna a casa malinconico. Notevole sia dal punto di vista musicale, con i suoni elettronici che gradualmente si trasformano in una sinfonia, sia dal punto di vista della messinscena: con una sapiente scelta di immagini lo spettatore si ritrova catapultato nel mondo del film, viaggia con Ralph all'interno della ciabatta, e intuisce le regole del gioco. Ma soprattutto empatizza col protagonista, respirando la sua stessa emarginazione. Fra i momenti più alti in assoluto.
- Bug Hunt (Noisia Remix). Composto da Skrillex, è la colonna sonora fittizia di Hero's Duty. Nel film la si sente in sottofondo nella sequenza in cui Ralph tenta di guadagnarsi una medaglia sul campo, ma è a malapena percettibile.
- Sugar Rush. Il gruppo giapponese AKB48 compone invece un allegro brano j-pop per il gioco dei go-kart caramellati. Durante il film è possibile sentirlo un paio di volte di sfuggita, mentre è presente in versione completa durante i titoli di coda.
- Shut Up and Drive. Una canzone di Rihanna del 2007 viene utilizzata come brano fuoricampo per accompagnare le lezioni di guida che Ralph impartisce a Vanellope. Trattandosi di un montaggio di sequenze divertenti è forse la scena che più di tutte si avvicina ai tradizionali numeri musicali Disney. Peccato però che l'utilizzo di un pezzo preesistente, decisamente fuori tono con il resto del film, renda il momento più prosaico di quanto non voglia essere.
- When Can I See You Again?. Questa canzone composta dagli Owl City accompagna lo spettatore fuori dal film, dopo la poetica sequenza finale. Si tratta di un brano pop molto bello e orecchiabile, valorizzato dalle immagini che scorrono a schermo. I titoli di coda che la accompagnano mostrano i personaggi, animati con una meravigliosa pixel art, percorrere i diversi giochi omaggiati all'interno del film, uniformandosi di volta in volta al loro stile.
- Wreck-It, Wreck-It Ralph. L'inno di Ralph non trova mai spazio nel film, se non alla fine dei titoli di coda, ed è un vero peccato. Composto dal duo Buckner e Garcia, è un vivace brano in stile anni 80 che molto probabilmente va inteso come canzoncina promozionale legata a Fix-It Felix, Jr.
L'impressione è che non si sia badato a spese nel coinvolgere nomi famosi, per ottenere brani musicali che potessero suonare credibili nel loro contesto. Eppure, questo punto di forza è anche un grande neo del film. Wreck-It Ralph è un'opera che non valorizza per niente la sua colonna sonora. La regia di Moore, nella frenesia di mettere a schermo una storia diversa dal solito, sembra quasi voler nascondere sotto il tappeto la musica composta per il film. I brani sono presenti solo di sfuggita, in sottofondo o rimandati ai titoli di coda. Spesso è anche molto difficile distinguerli, dal momento che le note vengono coperte dal vociare e dagli effetti sonori. Potrebbero essere benissimo sostituite da strumentali e la differenza non si noterebbe, e specialmente per Sugar Rush questo è un vero peccato. La canzone di Rihanna ha così poca attinenza al contesto, da sembrare un placeholder provvisorio, rimasto per errore nella versione finale. Questo è un peccato, perché al di là degli stilemi del musical di Broadway, il cinema disneyano ha sempre in qualche modo onorato il suo rapporto con la musica. Anni dopo, in Ralph Breaks the Internet, lo strappo verrà però ricucito, grazie ad un inaspettato contributo del grande Alan Menken.
La Costante Stilistica
Wreck-It Ralph costituì una sorta di precedente per aver riportato all'attenzione di Disney una formula narrativa che si riteneva appannaggio di Pixar. Tutto questo suonava paradossale, dato che proprio in quell'anno lo studio di Emeryville si era avventurato con Brave nel campo delle fiabe. Nella percezione del pubblico più informato i due studi si erano scambiati i ruoli, mentre per altri ancora i loro percorsi produttivi si erano irrimediabilmente mescolati, mettendo in discussione le loro identità. Eppure, al di là di qualche leggera sbavatura, Wreck-it Ralph rappresentò un grandissimo risultato per i WDAS dei primi anni 10, anche da un punto di vista puramente identitario. Rich Moore riuscì a trovare la quadra per evolvere la componente narrativa del cinema Disney, arricchendo la trama quel tanto che basta a renderla competitiva con altre opere più complesse, senza però rinunciare a quella sintesi tipica del cinema WDAS. Ottenne inoltre un ottimo risultato anche sul fronte stilistico, contribuendo a definire alcune costanti della CGI disneyana, come il rendering non fotorealistico e un utilizzo impressionistico del colore. Persino a Hero's Duty, dove dovrebbe prevalere un'atmosfera fredda e prosaica, la direzione artistica di Gabriel riuscì a dare quel paio di pennellate fantasy in grado di riportarci con lo sguardo dentro i confini di Disneyland.
Anni prima, il grande Glen Keane aveva cercato di venire a capo dell'annoso problema d'identità dei due studi, affermando che il principio fondante di Pixar era "sarebbe bello se..." mentre quello WDAS poteva essere "C'era una volta". Più che voler limitare il raggio d'azione disneyano alle fiabe, forse Keane intendeva sottolineare la differenza di approccio tra i due studios in termini prettamente stilistici. E infatti, provando anche solo a confrontare le loro filmografie, le differenze saltano all'occhio immediatamente. I film Pixar si fanno guidare principalmente dalla trama, e sono ambientati in mondi più concreti e fotorealistici. Al contrario, i WDAS mettono l'accento sulle immagini e sulla musica. Pur non trascurando la storia, puntano più sul lirismo e l'astrazione. Anziché mostrare le cose come sono, cercano di idealizzarle, nella forma e nei colori. Hanno una tradizione visiva che viene portata avanti a prescindere dalla tecnica di animazione, e il fatto stesso che in un film come Ralph, che avrebbe avuto tutti i motivi per avere un look freddo e “techno”, lo spettatore venga invece immerso in scenari tanto pittoreschi e immaginifici, suggerisce una diversa interpretazione per il “C'era una volta” di Glen Keane.
Wreck-It Ralph arrivò nelle sale accompagnato da un altro grande capolavoro disneyano, il cortometraggio Paperman con cui lo studio presentava il software Meander e inaugurava una nuova stagione creativa all'insegna delle tecniche d'animazione ibride. Gli incassi furono decisamente buoni, e pur non arrivando ai livelli del successivo Frozen, confermarono che lo studio aveva imboccato una strada vincente. Rich Moore rimase allo studio per co-dirigere qualche tempo dopo anche l'apprezzatissimo Zootopia, dopodiché arrivò il momento di parlare di un sequel di Ralph. Molto era il materiale e le idee rimaste fuori dal processo creativo del primo film, una delle quali vedeva Ralph ritirarsi dopo alcuni insuccessi all'interno di un videogioco edonistico, Extreme Ez Living 2, un misto tra The Sims e GTA il cui unico scopo era ricevere dei like dagli altri giocatori. Sebbene fosse ormai troppo tardi per rimettere in scena quel gioco, quello stesso intento satirico venne travasato molto bene in Ralph Breaks the Internet, uscito sei anni dopo e incentrato su un sottomondo ben più vasto della sala giochi Litwak: la grande rete.
Revisione del 9 Settembre 2022.di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Wreck-It Ralph
- Anno: 2012
- Durata:
- Produzione: John Lasseter, Clark Spencer
- Regia: Rick Moore
- Soggetto: Phil Johnston, Rick Moore, Jim Reardon
- Sceneggiatura: Phil Johnston, Jennifer Lee
- Storia: Jim Reardon
- Musica: Henry Jackman
- Supervisione dell'Animazione: Renato Dos Anjos, Gregory Smith
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Doug Bennet | Animazione |
Renato Dos Anjos | Supervisore all'Animazione |
Rob Dressel | Supervisione Layout |
Katie A. Fico | Supervisione Stereoscopia |
Mike Gabriel | Direzione Artistica |
Paula Goldstein | Supervisione TD Lighting |
Ian Gooding | Direzione Artistica |
David Hutchins | Effetti d'Animazione |
Henry Jackman | Musica |
Sean D. Jenkins | Supervisione Tecnica |
Phil Johnston | Sceneggiatura; Soggetto |
John Kahwaty | Supervisione TD Rigging |
Scott Kersavage | Supervisione Effetti Speciali |
Dave Komorowski | Supervisione TD - Personaggi |
John Lasseter | Produttore Esecutivo |
Brian Leach | Supervisione Look |
Jennifer Lee | Sceneggiatura |
Robert L. Miles | Supervisione TD Lighting |
Mark Mitchell | Animazione |
Rick Moore | Regista; Soggetto |
Robert Neuman | Supervisione Stereoscopia |
Jorge Obregon | Supervisione TD Lighting |
Zach A. Parrish | Animazione |
Zach Petroc | Supervisione TD Modeling |
Ernest J. Petti | Supervisione Tecnica |
Jim Reardon | Soggetto; Supervisione Storia |
Bill Schwab | Supervisione Progettazione Personaggi |
Mark Siegel | Supervisione TD Lighting |
Tony Smeed | Animazione |
Gregory Smith | Supervisione Animazione Tecnica |
Clark Spencer | Produttore |
Chris Springfield | Supervisione TD Lighting |
Jennifer Christine Vera | Direzione di Produzione |
Jennifer Yu | Supervisione TD Lighting |
Bibliografia
Film:
- Maggie Malone, Jennifer Lee The Art of Wreck-It Ralph (2012: Chronicle Books [US]).
Eredità:
- Victoria Saxon (adapt.), Lorelay Bove (ill.), Tony Fejeran (design),Wreck-It Ralph – Little Golden Book (2012: Random House [US]).
Home Entertainment
- [1] Wreck-It Ralph – Collector’s Edition (2013 BRAY/DVD: Buena Vista Home Entertainment). Ultimate Collector’s Edition (2013 BRAY-3D/BRAY/DVD, 2018 4K-UHD/BRAY: Buena Vista Home Entertainment). Reissue (2019 BRAY/DVD: Buena Vista Home Entertainment).
Extra
Documentari
- Bt By Bit: Creating the Worlds of Wreck-It Ralph (Making Of)[1][Disney+]
- The Gamer's Guide to Wreck-It Ralph(Visual Commentary) [1]
Work-in-Progress
- Deleted Scene: Ralph In Hero's Duty Prison [1] [Disney+]
- Deleted Scene: The Maize Maze [1][ Disney+]
- Deleted Scene: Vanellope's Volcano [1][ Disney+]
- Deleted Scene: Extreme EZ Livin' 2 [1][Disney+]
Promozione
- Video Game Commercial: 1982 Litwak's Arcade Commercial featuring the Original Fix-It Felix Jr. [1] [YouTube]
- Video Game Commercial: 1997 Litwak's Arcade Commercial featuring Sugar Rush Speedway [1] [YouTube]
- Video Game Commercial: 2012 Litwak's Arcade Commercial featuring Hero's Duty [1] [YouTube]
- Video Game Commercial: The Fix-It Felix Hammer by Fix-It Felix, Jr. [1] [YouTube]
- Wreck-It Ralph presents "Garlan Hulse: Where Potential Lives" [Disney+][YouTube]
- Wreck-It Ralph "Bring Together" TV Spot [YouTube]